Se nel passato curare inestetismi come le lassità del viso e…

L’ipertrofia al massetere è una condizione relativamente non frequente che si mostra con un allargamento della parte bassa del viso.
Le cause che portano a questa ipertrofia possono essere varie, dal bruxismo ai traumi.
Tra le varie soluzioni per migliorare l’aspetto estetico e alleviare i sintomi c’è quella basata sulle iniezioni di tossina butolinica.
Cos’è l’ipertrofia al massetere
Quando parliamo di ipertrofia al massetere intendiamo l’allargamento di uno o entrambi i muscoli masseteri del nostro viso, gli stessi muscoli che che usiamo quando mastichiamo o mordiamo il cibo.
La condizione influenza l’estetica di una delle parti più esposte del nostro corpo: la mandibola.
La grandezza di questi muscoli è influenzata sia da fattori genetici che dalle nostre abitudini giornaliere. Cosa mangiamo; che tipo di dieta seguiamo; se soffriamo di disordini mandibolari o bruxismo.
Nel caso in cui un muscolo massetere si ingrandisca, è opportuno eseguire degli approfondimenti medici per identificare la natura del problema. Tra i principali metodi ci sono le misure via ultrasuoni, la tomografia computerizzata ed eventualmente anche la biopsia muscolare.
La comparsa dell’allargamento in questione può essere anche legata a condizioni di stress o alla presenza di tumori benigni o maligni.
Non in tutti casi è possibile chiarire con certezza la causa scatenante.
Come si tratta l’ipertrofia al massetere
La condizione in esame, oltre che causare disagi psicologici, è anche associata a dolore e problemi nel masticamento. Quando sopraggiunge è pertanto importante capire come poter agire.
Ci sono diverse strade che un paziente affetto da ipertrofia al massetere può seguire.
Una prima possibilità può essere quella della somministrazione di medicinali per un periodo di tempo con l’obiettivo di restringere le dimensioni del muscolo, rilassarlo e ritornare alla normalità.
Un’altra ipotesi è poi quella chirurgica, sicuramente più invasiva, nella quale il chirurgo ricostruisce il profilo mandibolare corretto del paziente attraverso una rimozione di una porzione di muscolo.
Alternativamente a tutto ciò, è sempre più popolare l’opzione della tossina butolinica.
Posso curare questa condizione con il botox?
La domanda è molto suggestiva e a riguardo sono stati condotti numerosi studi scientifici.
L’utilizzo del botox è molto comune nel campo della medicina estetica, ma solo da pochi anni riguarda l’ipertrofia al massetere, i cui risultati dipendono dal tipo di botox che si usa.
Ad esempio, se si usa la tossina botulinica di tipo A, al momento dell’iniezione viene causata un’interferenza nel meccanismo di neurotrasmissione dell’impulso muscolare. Questo, in pratica, causa una paralisi e una conseguente atrofia muscolare.
Per quanto riguarda l’effetto sui sintomi, il risultato dei botox è una diminuzione del dolore, una masticazione semplificata e soprattutto un miglioramento notevole al profilo mandibolare.
Effetti collaterali nell’uso di botox
Come tutte le terapie, anche nel caso della tossina botulinica possono sopraggiungere degli effetti collaterali in alcuni casi.
Tra gli effetti collaterali più comuni, ma senza dubbio non preoccupanti, ci sono la temporanea comparsa di lividi, ematoni e mal di testa. Questi fenomeni sono di natura temporanea e solitamente spariscono dopo qualche giorno.
Se non ci si affida ad una clinica competente, un errore del medico potrebbe causare un’asimmetria al sorriso oppure una paralisi al nervo mandibolare.